Si fa presto a dire pesce e a parlare dei benefici dell’Omega-3, ma la parte difficile è proprio scegliere il tipo da comprare in base alla stagione e alle caratteristiche. Basta dare un’occhiata ai banchi che lo vendono per leggere decine di specie diverse provenienti da tutto il mondo. Come districarsi in questa giungla? Ecco qualche indicazione per scegliere con più consapevolezza il pescato da portare sulle nostre tavole.
La giusta taglia
Attenzione alla dimensione: per molte specie esiste una taglia minima sotto la quale è vietato pescare. Questo serve per salvaguardare la riproduzione della specie. Possono quindi finire nelle nostre borse capesante con una conchiglia di almeno 10 cm, naselli e sogliole di 20 cm e triglie di 11. Non è necessario portarsi il righello per fare la spesa, ma con un pizzico di attenzione in più si possono fare scelte più sostenibili. “Il pesce di piccola taglia è indicato sia per motivi nutrizionali sia ambientali – spiega Alessia Bruno, biologa nutrizionista – Pesci come alici, sgombri e sardine sono animali a ciclo vitale breve. Questo significa che prima di finire sulle nostre tavole accumulano meno mercurio e altri metalli pesanti nocivi. Inoltre, dal punto di vista ambientale, non mangiamo qualcosa che ci ha messo anni a crescere”.
La stagione fa la differenza
Come per la frutta e la verdura, anche il pesce ha una sua stagionalità. Ma cosa significa? Il pesce di stagione è quello che non è in fase riproduttiva, quello nostrano è quello di passaggio nei nostri mari. Nel Mediterraneo, questo avviene per esempio in primavera con alici e spigole, in inverno con polpi, seppie e vongole veraci, in autunno con triglie e ricciole e in estate con orate e sogliole. Ci sono poi specie disponibili tutto l’anno, come il nasello, il rombo e lo scorfano. “Sono tutte informazioni riportate in etichetta e con un po’ di attenzione possiamo capire quali sono i periodi in cui una determinata specie può essere pescata nel Mediterraneo”, nota Bruno.
Un occhio al borsellino
Fermo restando che un prezzo troppo basso dovrebbe far insospettire, acquistare specie meno conosciute permette di risparmiare: se invece dei blasonati tonno e salmone acquistiamo il pesce azzurro, possiamo preparare un piatto ricco di proprietà nutrizionali spendendo pochi euro al chilo. Vanno poi rivalutati i molluschi: vongole e cozze di allevamento sono specie sostenibili che si possono alternare al pesce. “Dal punto di vista nutrizionale è importante variare le specie consumate – sottolinea Bruno – Per quanto riguarda la cottura, quella che mantiene la maggior parte delle proprietà nutrizionale è quella a vapore. Ma anche in questo caso va bene alternare con forno e cartoccio”.